Qui a Ca’ Paravento fin dall’inizio siamo sempre stati attenti a non “essere di troppo”, cercando di utilizzare al massimo quello che la natura ci poteva offrire e allo stesso tempo limitando al minimo i danni collaterali della nostra esistenza in un ambiente quasi del tutto immacolato. Ci è stato chiaro da subito che rispetto a tutti gli abitanti del bosco eravamo noi gli ospiti.
Una delle prime cose che qualcuno ci chiedeva e consigliava a riguardo era la recinzione della proprietà, circa 4 ettari, che da un lato entrano e si perdono completamente in un bosco…Dopo aver riflettuto, la nostra decisione è stata quella di lasciare tutto il perimetro così com’era, non per la spesa (comunque troppo elevata per i nostri inizi) ma unicamente per rispetto del luogo in cui eravamo arrivati, soprattutto verso tutti gli animali selvatici, daini, caprioli, cinghiali (sigh) faine, volpi e via dicendo a cui avremmo bloccato via di accesso, di fuga, di passeggio e cibo.
Il progetto della restaurazione/ricostruzione dei due casali è stato fatto quindi con delle richieste/necessità per noi importanti. E quindi visto il clima invernale con molte piogge/neve e delle estati sempre più calde abbiamo pensato di interrare a circa 100 metri dai casali una grande cisterna di circa 2500 lt per raccogliere acqua piovana dai nostri tetti e da riutilizzare per il nostro giardino ed altre necessità estive. Il problema del “PIÙ”, ovvero una volta riempita la cisterna l’acqua che continua a ricevere doveva essere fatta scolare sul campo tramite un foro posto in cima alla cisterna. Non ci sembrava abbastanza e che l’acqua andasse sprecata: quindi abbiamo collegato un tubo al foro superiore e lo abbiamo fatto correre sotto terra per circa 200 metri fino a farlo sboccare nel ruscello che passa nella nostra proprietà, e cosi l’acqua torna al suo naturale percorso e noi ne prendiamo esattamente quanta ce ne serve.
Altro fattore che ci ha preso tanto tempo in decisioni e nell’attuazione era lo scarico delle acque nere. Avete capito che di inquinare proprio non ci va ed allora un abbiamo messo in atto un bel progetto con 2 fosse Imhoff collegate dopo circa 100 metri con un’altra fossa da cui partono delle tubazioni a raggiera sotto il terreno per altri 100 metri in lunghezza e 30 metri in larghezza. Alla fine per farla breve anche qui quello che ridoniamo alla natura è totalmente innocuo, anzi!
Tornando alle estati calde non potevamo non pensare a dei pannelli fotovoltaici per l’energia elettrica e a pannelli solari per il riscaldamento dell’acqua.
Il nostro tetto ci ha permesso un impianto di 6kw che nelle giornate migliori riesce a produrre circa 4kw, dopo più di 6-7 anni possiamo dire di essere soddisfatti; l’energia che produciamo è consumata immediatamente mentre quella in eccesso è rivenduta alla rete elettrica.
L’optimum ora sarebbe un accumulatore ma ancora costi e tecnologia non ci vengono incontro.
L’impianto solare montato sul tetto dell’altro casale, 2 pannelli, scaldano un boiler con 100 lt di acqua a 70 gradi in circa 35-40 minuti quando c’è sole (!!!) e servono tutte le camere ed appartamenti di Ca’ Paravento.
Poi cera da pensare a TUTTA LA PARTE interna e al riscaldamento.
Abbiamo optato per la parte più vissuta, il casale principale quello in cui viviamo, per un riscaldamento a terra, dobbiamo dire non ci siamo mai pentiti: all’inizio ci siamo lasciati affascinare dalla scena romantica di un bel camino acceso d’inverno mentre fuori nevica e naturalmente abbiamo messo un bel camino in salone, di legna ne abbiamo tanta.
Dopo due anni, però, il romanticismo ha lasciato spazio alla dura realtà: con fuori temperature invernali veramente rigide (record -23°) ci siamo resi conto che il camino è molto bello ma non “balla” come diciamo noi. A 2 metri di distanza il calore svanisce incredibilmente risucchiato da aria gelida!
Quindi ci siamo decisi ad installare al suo posto una bellissima stufa a legna. I nostri inverni sono cambiati, non scherziamo, consumiamo molta meno legna ed il piacere del calore della stufa è inestimabile e pervade quasi tutta casa.
Inoltre i fumi della stessa, a quanto ci dicono, sono molto meno inquinanti del fumo da camino, quindi doppiamente contenti!
Dopo qualche anno, dopo varie discussioni sul se, sul dove, sul come, abbiamo deciso nel 2016 di costruire una piscina: non vi diciamo quanti permessi abbiamo dovuto chiedere e quanti benestare abbiamo dovuto ricevere ma alla fine ce l’abbiamo fatta, a modo nostro.
Purificata con sale, con annesso sistema di scarico che include 2 vasche per la pulizia totale delle acque, cercando il minor impatto possibile ambientale e visivo.
Vediamo cosa ci porterà il futuro ma sempre attenti a rispettare e proteggere nostra Madre Natura.
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È ammirevole la vostra capacità di aver realizzato nel migliore dei modi il vostro progetto.
È ammirevole la vostra capacità di prendervi cura degli ospiti, della casa e dell’ambiente.
Grazie,
Maura e Rita
Cari Roberto e Alessia col vostro esempio siete di stimolo per quelle persone che sentono la natura come dimensione da proteggere e preservare.Grazie.
Agnese Nichini